Marina di Gioiosa Jonica è un’importante stazione balneare.

Pare che la vita nel territorio ove sorge l'odierno centro civico di Marina di Gioiosa Jonica, ebbe inizio nel Il secolo d. C., ossia nel periodo trajaneo che raggiunse il culmine della sua fioritura nel III-IV secolo e si spense nel X secolo, dopo circa un millennio di esistenza. Gli storici sono concordi nell'affermare che possa essersi trattato di una semplice località se pur "importante", vista anche la scoperta dei resti di un antico Teatro risalente con molta probabilità a epoca romana. Il teatro, più volte rimaneggiato, è di notevole interesse archeologico, poiché rappresenta uno dei migliori esempi di transizione fra il teatro greco, disposto su costa o pendio naturale, e il teatro romano, con cavea in strutture murarie. Il teatro è stato scoperto casualmente nel 1882 e portato alla luce nello stesso anno e si pensa sorgesse in ambito urbano.

Sembra che questo primordiale sito urbano avesse la denominazione di Romechium. In seguito il paese seguì le vicende politiche, sociali e amministrative dell'odierno comune di Gioiosa Jonica, fino a tempi molto recenti. Le prime notizie certe su questo vasto territorio risalgono al 1437, quando questo viene menzionato tra i feudi di proprietà dei conti di Gerace, Caracciolo Rossi.

  Spiaggia di Marina di Gioiosa Jonica

A quell'epoca il nome sembra fosse Joyusa, poi trasformatosi in Mocta Joyusa, Il paese acquisì l'attuale denominazione, Marina di Gioiosa Jonica soltanto nel 1863, quando divenne frazione appunto di Gioiosa Jonica, e la mantenne anche quando ottenne, il 21 aprile 1948, con decreto del presidente della Repubblica, l'autonomia amministrativa. NChiesa di San Nicola di Bariei pressi del teatro sono stati rinvenuti i resti di alcuni edifici di epoca romana: le terme, la necropoli e i resti del "Portus", scoperto da una mareggiata ed oggi riseppellito. Lungo la fascia litoranea esisteva una antica chiesetta rurale, fondata nel seicento ed intitolata a San Nicola a Mare.

Eretta dai pescatori del luogo e intitolata al loro santo patrono, era utilizzata solo per la messa estiva. Su questa vecchia chiesa, ne fu eretta un'altra intitolata a San Nicola di Bari, poi demolita perché pericolante a causa dei danni provocati dal terremoto del 1908 e dai nubifragi. La chiesa attuale è quella ricostruita nel 1932; ha una facciata molto sobria nella quale campeggia un portale rettangolare in muratura. Annessa la torre campanaria che ha un concerto di tre campane fuse nel 1933; all'interno è suddivisa in tre navate ed è dotata di reliquie provenienti dalla antica chiesa matrice del luogo.

Vi si conservano un dipinto ad olio su tela della Sacra Famiglia di U. Colonna e un dipinto su tela di Gesù tra gli Apostoli del pittore contemporaneo U. D'Ambrosio. Tra le statue di culto c'è la Stella Maris (Madonna de Monte Carmelo), in cui onore si svolge la pittoresca processione a mare oltre alla ferrovia, sorgono due torri d'avvistamento, la Cavallara e la Galea, ambedue del XVI secolo.

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